GENOVA – Adesca una ragazzina sui social spacciandosi per coetaneo. Adesso l’uomo, un 46enne di Piombino, è stato rinviato a giudizio. E nel corso dell’inchiesta e delle perquisizioni alla sua abitazione e alle relative pertinenze, sono saltate fuori fotografie di altre tredicenni, tra le quali una teramana. La vicenda nasce dalla conoscenza personale nata su una chat di un social network tra l’uomo toscano, un ex dj autista di un’associazione di volontariato, e la tredicenne genovese. Per indurre la ragazza ad avere rapporti sessuali con lui la minacciava di rendere pubbliche sulle chat foto delle sue parti intime che la ragazza gli aveva inviato. Proprio lo scambio di fotografie aveva fatto insospettire la minore che ha cercato di troncare il rapporto con l’uomo, che, però, ha insistito sino al punto che la ragazza ha confessato tutto ai genitori. Il padre ha sporto denuncia al commissariato di Sestri Ponente e il 46enne è stato indagato per detenzione di materiale pedopornografico, corruzione di minorenne, pornografia minorile e tentata violenza privata. I fatti sono avvenuti nell’agosto scorso. L’inchiesta, coordinata da sostituto procuratore Federico Manotti, ha appurato che l’uomo anche dopo la prima perquisizione non ha cessato di chattare e molestare minori. I poliziotti hanno trovato in casa foto compromettenti di altre tre ragazzine residenti a Perugia, Teramo e ancora Genova, dove grazie alla tredicenne aveva agganciato anche una sua amichetta.
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